Funzione “Return to Home”

I droni negli ultimi anni stanno diventando dei prodotti sempre più alla portata di tutti, sia per scopi ricreativi ma anche professionali per foto e video in 4k, i più desiderati da videomakers e utenti che fanno upload su Youtube.

Ciò che cambia ogni anno, con l’avanzare della tecnologia sono le caratteristiche che le case produttrici perfezionano sui droni, dal reparto video e foto, con fotocamere sempre più sensibili ed alta definizioni, ai motori, diminuzione del peso ecc.

Una funzione assai importante però, da mai sottovalutare sono i sensori che aiutano il drone nelle task di base che deve svolgere, specialmente se parliamo di droni destinati al mercato consumer, quelli cioè per piloti meno esperti.

Andremo oggi a parlare quindi di un aspetto che riguarda il GPS e in particolare della funzione Return to Home (RTH).

 

Quanto è importante la funzione “Return to Home (RTH)” per un quadricottero?

 

La funzione RTH, o ritorno a casa , è una caratteristica presente sulla maggior parte dei droni, su varie marche e differenti categorie di consumo; tuttavia il metodo di funzionamento può differire notevolmente, è perciò importante comprenderne l’uso in maniera da evitare spiacevoli incidenti.

 

RTH, come Funziona?

Immaginiamo di essere all’aperto, nel proprio giardino e di voler far volare il nostro drone, improvvisamente durante il volo, per una serie di variabili il drone si trova in una posizione per la quale non lo lo si vede più e ci risulta difficile riprendere il controllo.

Senza farsi prendere dal panico, o soffrire di un improvviso crampo al portafoglio per la preocupazione di perdere il nostro amato quadricottero, bisogna schiacciare il bottone RTH sul telecomando.

Grazie a questa funzione il nostro drone tornerà al punto da dove è partito, nel tuo giardino, ai tuoi piedi sano e salvo.

Return to Home con GPS e senza

Tra i vari produttori di droni, tra i primi ad introdurre la funzione Return to home è stata DJI, ovviamente sui modelli più costosi muniti di tutti i sensori necessari, ma specialmente il GPS.

Ora però anche i droni meno costosi, come i mini droni economici possono vantare di questa utile caratteristica, vediamone la differenza.

 

Drone Fascia alta, Mavic Pro 2 e Mavic Zoom, con funzione RTH


 

DRONI CON GPS: Su di un drone in cui è presente un dispositivo GPS, il funzionamento è assai più semplice e sicuro, il drone si aggancia al segnale si dal momento del decollo e registra i movimenti sino a quando il bottone RHT è premuto, a questo punto il drone sa dove tornare.

Vedi i migliori droni con funzione RTH qui.

DRONI ECONOMICI: Su questi droni, dove il reparto gps non è presente, il drone fa semplicemente marcia indietro, perciò risulta essenziale il volo in modalità headless (volo del drone deve essere impostato sin dal decollo diretto verso di noi). consideriamo in ogni caso che la pericolosità dei droni economici di allontanarsi troppo dal punto di partenza è proporzionale al buon senso del pilota, sapendo che solitamente il range di copertura per questi mini droni economici è inferiore ai 50mt.

 

 

Drone fascia media, Mavic Mini con funzione RTH

DJI e il Return to Home

 

La funzione RTH di DJI è una delle più complete ed efficaci secondo noi, anche se, come tutti gli strumenti deve essere impostata correttamente sin dall’inizio.

Per prima cosa deve essere registrato il Punto di Partenza, DJI consiglia un aggancio di almeno 10 satelliti per il risultato più sicuro.

Da considerare che il punto di partenza può essere impostato con il telecomando come punto di riferimento, o la posizione del drone a terra prima del decollo.

Secondariamente è assai importante decidere quale sarà l’altitudine di volo del drone nel suo percorso di ritorno a casa, considerate lo spazio in cui siete, se ci sono edifici o ostacoli.

 

L’app DJI GO 4 permette al pilota di impostare tutti i parametri come meglio crede, da ricordare però che non tutti i droni dji sono uguali; lo Spark ad esempio è leggermente diverso nel funzionamento dell’opzione Return to Home di DJI.

Se il drone si trova a una distanza tra 3-20 metri dal punto di partenza, atterrerà automaticamente con l’opzione “RTH at Current Altitude”  ma se è sotto i 2,5 metri salirà  per evitare gli ostacoli.

 

Diverse funzioni RTH

 

RTH A BATTERIA SCARICA:

Quando il drone percepisce che la batteria è in fase di esaurimento, l’app DJI GO 4 avvisa con un messaggio sullo schermo l’utente che il drone salirà all’altezza pre impostata per dirigersi verso il punto di decollo.

Se il livello della batteria è troppo basso invece, il drone atterrerà in maniera automatica, tale opzione non può essere annullata dal telecomando, importante è menzionare quindi che questa situazione è assolutamente da evitare quando si vola su acqua o a grandi distanze in zone forestali o rocciose, usate il buon senso insomma.

 

RHT FAILSAFE:

DJI da la possibilità al pilota di decidere, in caso il drone perde il segnale, se seguire le indicazioni di altezza di volo impostate per il ritorno.

Altrimenti se è stata impostata l’ opzione Hover, il  drone rimarrà  sospeso nella  posizione corrente,  fino al ripristino del segnale andandogli incontro.

In terzo luogo, può essere comandato al drone di atterrare nella posizione in cui si trova.

 

SMART RTH

Questa ultima funzione può essere attivata affinchè il drone voli al punto di partenza,   se il  drone è a meno di 20 metri  dal segnale del radiocomando nel momento in cui si preme il pulsante RTH, allora atterrerà nella posizione in cui si trova, valutando che non si trovi in una situazione pericolosa, fino al momento il cui il pilota non lo fa atterrare manualmente.

 

Conclusioni

La funzione Return to Home nei droni è una delle caratteristiche più importanti per i droni di alta gamma che non vogliono essere persi, l’importante è essere in grado di usare le tue abilità di pilota per non mettere in pericolo il tuo drone o altri intorno a te per questo motivo speriamo che questa piccola guida risulti utile per il lettore.

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