Modellismo

Guida al modellismo

Il modellismo, inteso come hobby o come artigianato praticato professionalmente, è una pratica che consiste nel riprodurre fedelmente e con grande attenzione ai dettagli figure tridimensionali in scala.
Qui di seguito vedremo i diversi campi in cui può essere utilizzato, le categorie principali di miniature, i materiali più utilizzati e i primi passi da seguire per avventurarsi in questo affascinante mondo.

Storia del modellismo

Guardando indietro nel tempo possiamo trovare esempi di miniature create già dagli antichi egizi, come le prime riproduzioni di navi, spesso a forma di mezza luna, alle quali venivano attribuiti poteri occulti legati ai defunti e all’aldilà. Esse, infatti, durante le funzioni funebri venivano usate come simbolo di passaggio dalla vita terrena alla Duat, il regno dei morti che credevano si trovasse tra le stelle.

Nel Medioevo, tra il XI e il XV secolo, lo spostamento in mare ebbe un ruolo fondamentale, sia per il commercio che per le guerre, spesso religiose. Il modellismo è un’arte che è mutata e si è evoluta in base al periodo storico, infatti in questo lasso di tempo erano comuni riproduzioni di velieri esposti nelle chiese, come tributo a Dio per la protezione dai naufragi. Dal XVI secolo, questi oggetti aumentarono sempre più di qualità e quantità.

Tra il Seicento ed il Settecento era abitudine donare ai giovani aristocratici modelli di velieri da guerra o mercantili, per riportare le gesta eroiche delle flotte europee.
Intanto a Norimberga, in Germania, iniziava ad esserci una produzione in serie di soldatini detti “Zinnfiguren”, da noi più semplicemente conosciuti come “soldatini di Norimberga” o “di stagno”. Si trattava di figure piatte di metallo, all’epoca molto popolari anche se poco realistiche.

Verso la fine del Settecento, in Francia, il fonditore Lucotte iniziò a dare a questi oggetti una forma più fedele alla realtà , creando i primi soldatini tridimensionali. Al periodo di inizio Ottocento, invece, vengono attribuiti pezzi che ora sono ritenuti preziosissimo antiquariato, come navi a vela fatte di osso di balena (un materiale molto costoso e ricercato) e piccoli soldati realizzati con metalli differenti, come l’argento o lo stagno.

Nel periodo pre-bellico del XIX secolo, durante le guerre napoleoniche, figurini rappresentanti le truppe e i mezzi bellici vennero usati per la simulazione degli attacchi e delle strategie militari da seguire. Dal 1840, sempre ispirandosi a queste guerre, la Germania si trovava al primo posto nella produzione di soldatini, solo verso la fine dell’Ottocento la Gran Bretagna la raggiunse iniziando a creare prodotti di qualità. Anche grazie all’introduzione di figure cave, molto più veloci e meno costose da produrre.

Nel XX secolo nacquero le scatole di montaggio, ovvero dei kit contenenti diversi pezzi da assemblare per ricreare modellini di diverse figure. Già nel Novecento si potevano trovare grossolane rappresentazioni di locomotive ma solo con la diffusione dei treni come mezzo di trasporto aumentò la produzione di giocattoli che ne prendevano le sembianze. Stessa cosa accadde con i modellini degli aerei che si diffusero dopo il primo volo dei fratelli Wright nel 1903.

Negli anni Venti presero piede questi kit che molto spesso erano la riproduzione fedele di macchine realmente esistenti, come la Sopwith Camel della Prima Guerra Mondiale. Nella seconda metà degli anni Venti il modellismo divenne un vero e proprio hobby di massa.

Il vero boom ci fu negli anni Trenta con la pubblicazione su riviste della documentazione sulle navi in modo da poterle ricostruire seguendo fedelmente l’originale.
Non solo le navi rispecchiavano quelle vere, ma anche le automobili (come la Citroèn fatta di latta che ora i collezionisti possono acquistare a prezzi esorbitanti per la cura dei dettagli), e gli aerei.

Proprio nella produzione di quest’ultimi si specializzò la ditta inglese “Skybirds” che iniziò a produrre scatole di montaggio in legno nel corso degli anni Trenta. Ebbe fin da subito un enorme successo perché dotata di una confezione curata che attirava la clientela e, insieme, offriva i fogli d’istruzione da seguire ed una rivista da sfogliare per approfondire l’argomento.

Come già detto, gli avvenimenti politici e culturali condizionarono molto l’evoluzione di questa pratica. Negli anni Trenta, infatti, le nazioni stavano tornando alle armi, le aviazioni militari erano in espansione e si stavano potenziando. Tutto ciò fu una grande pubblicità per gli aeromodelli che entrarono nelle case di molti collezionisti e non solo.

Nel 1938/39, entrando nell’era della plastica, prese rilievo la ditta “Frog” che produsse i primi kit con questo materiale, seguendo la stessa scala degli “Skybirds” (1/72) ma di gran lunga più rifiniti, precisi e dettagliati. Infatti per rendere piacevoli alla vista i modellini della “Skybirds” era necessario limarli a lungo, stuccarli e rifinirli a mano, lasciando comunque solo abbozzate alcune parti come le ali.

Le scatole della “Frog” (all’epoca denominata “Frog Penguin”) vantavano dettagli affascinanti e, a parte l’uso di plastica diversa, erano molto simili ai kit che abbiamo oggi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, però, la “Frog” ebbe uno stallo e la “Skybirds” smise del tutto di produrre i propri prodotti.

Nel periodo della guerra si diffusero kit, specialmente di aerei, fatti di balsa (un legno leggerissimo), materiale che venne utilizzato fino all’inizio degli anni Cinquanta.
Dal 1953, ditte come “Airfix”, “Lindberg” e “Revell” cominciarono ad usare il polistirene proprio come viene fatto ai giorni nostri.

Tra gli anni Sessanta e Settanta aumentarono di gran lunga i modelli tra cui scegliere, tra i veicoli militari, le automobili moderne ed antiche, razzi, aerei, navi e moto.
Ma, all’inizio degli anni Ottanta, con l’avvento dei videogiochi, il modellismo ebbe un drastico declino mantenendo principalmente le vendite di modelli già montati. Tornarono di moda tra gli anni Novanta e il Duemila grazie alla divisione per fasce di prezzo che permise a più persone di affacciarsi a questo mondo.

Modellismo: le categorie principali

Chi si appassiona a questo hobby inizialmente si ritrova davanti ad una vasta scelta di prodotti, con il tempo è normale focalizzarsi principalmente su un ramo specifico ma prima di riuscire a capire quale si trova più affascinante potrebbe essere necessario provarne diversi.
Di seguito le categorie più famose ed importanti:

  • Architettura: attraverso la costruzione di un plastico è possibile riprodurre in scala ridotta edifici e costruzioni civili (compresa un’intera situazione urbanistica) o militari.
    Si tratta di uno strumento di progettazione utile come il disegno digitale in 3D o a mano libera. I materiali più utilizzati sono legno, gesso e cartone per realizzare semplici bozze, mentre per la presentazione di progetti dettagliati e precisi vengono usati solitamente il metallo e la plastica che risultano più solidi;
  • Veivoli: questa categoria si divide in aeromodellismo statico, ovvero la costruzione di modellini di aerei o elicotteri in varie scale e diversi materiali, ben dettagliati ma senza alcun meccanismo che gli permetta di muoversi e aeromodellismo dinamico che, a differenza dei precedenti, prevede la possibilità di pilotarli a distanza grazie a dei radiocomandi. Si possono distinguere anche l’elimodellismo che riguarda nello specifico gli elicotteri e il micromodellismo, che si caratterizza per la scala particolarmente ridotta;
  • Razzi: il razzimodellismo si occupa appunto di modelli volanti spaziali, razzi o missili copiati dalla realtà o di fantasia. I razzi ad acqua sfruttano per la propulsione il getto d’acqua spinto dall’aria compressa;
  • Navi: anche queste, seguendo lo stesso principio dei veivoli, possono suddividersi in modellismo navale statico e dinamico (che permette di farle navigare veramente);
  • Treni: il fermodellismo o modellismo ferroviario (statico o dinamico) prevede la costruzione in miniatura di ferrovie, vagoni, rotaie e tutto ciò che rappresenta treni e stazioni ferroviarie;
  • Veicoli: questo ramo del modellismo racchiude tutti i modelli di tipo automobilistico, motociclistico, mezzi di lavoro e di impianti a fune. Il modellismo automobilistico dinamico permette di partecipare a gare di corsa che appassionano un grande pubblico;
  • Diorami: si tratta della riproduzione di scenari reali o di fantasia nei quali includere soggetti diversi. Anche il presepe può essere considerato appartenente alla categoria.
    Famosi sono quelli fantascientifici, ispirati a saghe cinematografiche o di anime giapponesi. Molto diffuse sono le case delle bambole, spesso con un lato aperto in modo da poter ammirare gli interni ed interagire con i personaggi all’interno;
  • Figurinismo: la rappresentazione di personaggi esistenti o di fantasia riscuote molti appassionati. Sono comprese le action figure (riproduzioni snodabili di personaggi appartenenti a film o serie tv), i soldatini, le miniature usate nei giochi di ruolo, e la raffigurazione di personaggi famosi e popolari.

Le miniature nel cinema

Prima dell’introduzione della CGI per la creazione di effetti speciali in film o serie tv, venivano utilizzate miniature con riprese ad alta velocità o con il matte shot per far sembrare allo spettatore più realistico ciò che vedeva.

Già nel 1902 il regista francese Georges Méliès utilizzò le miniature e la tecnica dello stop motion per girare l’iconico film “Viaggio nella luna”.
Lo stop motion è una tecnica di ripresa cinematografica che, immortalando ogni minimo spostamento della miniatura frame per frame riesce a ricreare un movimento fluido e realistico. Tra i lungometraggi recenti più famosi possiamo trovare: “Coraline e la porta magica”, “La sposa cadavere” e “Nightmare Before Christmas”.

Il film “2001: Odissea nello spazio” del regista Stanley Kubrick fece fare grandi passi in avanti a questa tecnica, diminuendo drasticamente la percezione di finzione che poteva percepire il pubblico. All’inizio degli anni Settanta le miniature vennero utilizzate anche per la rappresentazione di disastri.

Ma fu con l’aumento di popolarità del genere fantascientifico che la qualità crebbe sempre di più, grazie a film come “Guerre Stellari”, “Star Trek”, “Alien” e “Blade Runner”.
Sorprendente fu l’esplosione del camion in “Terminator” realizzata proprio sfruttando scale in miniature, come la distruzione del ponte in “True Lies”.
Nonostante per molti film si siano continuate ad usare le miniature, nel 1993 “Jurassic Park” segnò la fine di questa tecnica per lasciare spazio alla CGI.

I primi passi da seguire per creare modellini

Nel momento in cui si decide di iniziare a costruire e collezionare modellini ci si potrebbe sentire un po’ persi nel mare di prodotti che il mercato offre.
La prima cosa da fare è quella di scegliere una categoria tra quelle già citate, la scala che si preferisce ed indirizzarsi verso un kit base e dal prezzo di fascia bassa, per iniziare semplicemente a far pratica.

Che si sia alle prime armi o già esperti, avere gli utensili giusti e di buona qualità fa sicuramente la differenza. Gli accessori necessari per iniziare sono:

  • lame;
  • taglierine;
  • seghetti;
  • pirografi;
  • pinzette;
  • nastri abrasivi;
  • punte a lancia;
  • forbici.

A questo punto, raggruppato tutto il necessario, si potrà dar sfogo alla propria creatività e godersi l’esperienza unica di ricreare fedelmente pezzo per pezzo un oggetto già esistente, ma in scala ridotta.

Il mondo del modellismo è talmente vasto e ricco che sarà difficile non appassionarsi. Si tratta di un hobby praticato ed amato in tutto il mondo da persone di ogni fascia d’età e con gusti e budget differenti. Fin da bambini ci si cimenta nelle costruzioni liberando la fantasia o lasciandosi ispirare da oggetti già visti. Con l’età adulta il desiderio di costruire con le proprie mani qualcosa di esteticamente bello rimane ed è soddisfacente ottenere i grandi risultati che si possono raggiungere.